Studio getABI: eccessiva mortalità cardiovascolare nei pazienti con malattia arteriosa periferica
I pazienti con aterosclerosi a livello delle arterie degli arti inferiori presentano un’aumentato rischio di mortalità per tutte le cause e di mortalità cardiovascolare.
Lo studio getABI ( German Epidemiological Study on Ankle Brachial Index ) aveva come obiettivo quello di verificare se un semplice esame di screening per l’aterosclerosi fosse in grado di identificare la malattia arteriosa periferica , e di valutare il rischio in questi pazienti.
Allo studio hanno partecipato 6.880 pazienti non-selezionati che sono stati sottoposti a misurazione dell’indice caviglia-brachiale ( ABI, ankle brachial index ) da parte del medico di medicina generale.
L’età media dei pazienti era di 72,5 anni, il 58% era di sesso femminile, il 46% era stato o era un fumatore, il 74% soffriva di ipertensione, il 24% presentava diabete mellito, il 52% aveva disordini del profilo lipidico. Nel 18% della coorte l’esame ABI aveva mostrato l’esistenza di una patologia.
L’indice caviglia-brachiale è un esame che può essere eseguito sia da medici che dagli infermieri. In un soggetto in posizione supina, la pressione sanguigna nelle arterie delle gambe è uguale o è leggermente più alta che nelle arterie del braccio. Nel caso di stenosi aterosclerotica alle gambe, il flusso sanguigno dopo l’ostruzione si riduce, e la pressione nelle arterie delle gambe risulta inferiore a quella del braccio.
Dopo un periodo osservazionale di 5 anni, la mortalità per tutte le cause è stata del 24% nei pazienti con malattia arteriosa periferica sintomatica, 19% con malattia arteriosa periferica asintomatica, e 9% senza malattia arteriosa periferica.
Anche dopo aggiustamento per gli altri fattori di rischio per la morte cardiovascolare, la malattia arteriosa periferica era in grado ancora di predire la futura mortalità, l’infarto miocardico o l’ictus. ( Xagena2007 )
Fonte: European Society of Cardiology ( ESC ) – Congress, 2007
Cardio2007